Ritratti d’epoca, ecco gli “aristoanimali”
Giusi Di Lauro

Ne vanno matti, tra gli altri, Mike Bongiorno, Adriana Asti e Barbara Bouchet: vedere il loro gattino o cagnolino finalmente abbigliato “da par suo”, con livree ottocentesche, mantelli del settecento, preziose gorgère modello Vittoriano. Vestiti così, ecco il piccolo Fido diventare un “aristocane”, e la piccola Kitty diventare una “aristogatta”. L’idea e la moda sono state lanciate da Daniela Ria, una signora di Milano, pittrice con la passione per gli animali domestici, già tre anni fa, nel corso di una mostra alla libreria antiquaria “Il servo di scena”. Anche se, di fatto, la moda si sta affermando adesso. «Sono piena di lavoro, è un verso e proprio passaparola. Per avere il proprio animaletto nobilmente ritratto bisogna fare soltanto una cosa: inviare una fotografia alla signora nello studio “Arteamoreefantasia” di via San Marco, 18. A questa foto lei aggiungerà le nobili forge. Con una dimensione di 50 per 60 centimetri, dunque facilmente ubicabili, dice la signora Ria.
Prima di fare questi ritratti, Daniela Ria faceva trompe-l’oeil, ad esempio finti marmi, finti affreschi, o quadri figurativi a rappresentare ad esempio paesaggi. La passione per la pittura è di famiglia: «Anche mio padre dipinge, mio figlio Federico anche, frequenta il Liceo Artistico. Io l’ho sempre avuta, anche se mi sono laureata in Scienze Politiche». La figlia Ilenia, invece, ha scelto di studiare Psicologia, più interessata al ritratto dell’anima, evidentemente. A casa della signora Ria ci sono due gattini, Minù e Cipria. Tra i suoi clienti non ci sono gruppi animalisti, nè mai nessuno di questi ha protestato con lei: «Io ritraggo i cani e i gatti in modo spiritoso e simpatico, senza mai ridicolizzarli. E’ un modo ironico di guardarli. Non potrei mancare loro di rispetto o togliere la dignità.
Finora la signora ha realizzato duecentotrenta di questi aristo-ritratti.

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