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Che classe quel cane incorniciato in divisa

Aristoritratti per aristocani; è l’Idea a quattro zampe di Daniela Ria. L’artista infatti crea ritratti – dimensioni 40 centimetri per 50 oppure 50 per 60 (con fornici fatte a mano, antichizzate e dorate). Il suo target è ovviamente quello dei proprietari che richiedono iI quadro dell’amato (ma, a volte, compianto) animale, quello che resta pur sempre il più fedele amico dell’uomo. Si tratta, in genere, di professionisti, dirigenti d’azienda, commercianti, ma non mancano le attrici, come Adriana Asti, che ha commissionato il ritratto del suo yorkshire femmina. Tinta unita, giochi di luce. tendaggi e drappi, biblioteche e testi antichi fanno dunque da contorno alla trasposizione ideale di aristocani dediti alla lettura, alla meditazione e anche alla gioia della pipa e del sigaro. «Nelle mie intenzioni c’è quella di regalare un quadro del suo aristocane a un’importantissima aristocratica milanese», ha svelato la pittrice tra una tela e l’altra. Ma i cani posano come vere top-model? «Ci manchebbe – risponde – » E’ sufficiente avere una loro foto. Le razze poi, sono le più diverse; si spazia dal cane grande, come il San Bernardo, al più piccolo. L’abito puà essere scelto nel periodo storico preferito: del Medioevo, dell’Ottocento, dei primi del Novecento, ma sempre d’epoca. E viene scelto in base al muso e allo sguardo, alla descrizione che ne fa il padrone. Un famoso giudice che seleziona i cani alle gare l’architetto Giuseppe Alessandra, ha acquistato un dipinto che ritraeva un mastino napoletano in abiti da signora dell’Ottocento e ha apprezzato molto le mie opere. Mi piacerebbe contattare Marina Ripa di Meana, animalista convinta e proprietaria di molti carlini». Perché dipingere dei cani? «L’abito li identifica, assumono, con esso, dignità e aristocrazia – riprende la pittrice – i quadri entrano, quindi, nel salotti, come veri padroni di casa e, talvolta, si sostituiscono a quelli del padroni». Party dedicati agli aristorani sono stati organizzati? «Non sono al corrente, ma può darsi», replica l’animal-painter. Ma lei ha un cane? «Si, ma di lui non ho fatto nessun ritratto, perché è impossibile fotografarlo e ritrarlo, non sta mai fermo. E’ la solita storia, come il calzolaio con le scarpe rotte». Progetti sugli aristocani? «Vorrei inviare un omaggio a Maurizio Costanzo e a sua moglie Maria De Filippl, dedicando i ritratti ai loro cani. Vorrei essere invitata al Maurizio Costanzo show e devolvere il ricavato, di eventuali vendite che scaturirranno, alla Lega per la protezione animali o ad altre associazioni del settore». (Francesca Lovatelli Gaetani)

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Amore per gli animali e ironia: in mostra ci sono gli ‘aristocani’
          
Il San Bernardo veste i panni di un giudice e il dogo argentino quelli di un gentiluomo ottocentesco, mentre il labrador si trasforma in una contessa e lo yorkshire in una damina sofisticata: sono gli Aristocani protagonisti delle opere dell’artista milanese Daniela Ria, esposte fino al 6 marzo al ristorante Le 3 Melarance di via Orti, a Milano, nell’ambito della mostra ‘Pets & Love’. La pittrice, che ha ritratto gli amici a quattro zampe di numerose personalità, a cominciare dal cane dell’ex presidente americano George W. Bush, spazia dal Medioevo al Rinascimento, dal Settecento all’epoca vittoriana, in una continua altalena tra interpretazione realistica e immaginazione. L’esposizione è curata da Giuseppe Iavicoli per Spazi Possibili (Lucia Landoni)

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Ritratti d’epoca, ecco gli “aristoanimali”

Ne vanno matti, tra gli altri, Mike Bongiorno, Adriana Asti e Barbara Bouchet: vedere il loro gattino o cagnolino finalmente abbigliato “da par suo”, con livree ottocentesche, mantelli del settecento, preziose gorgère modello Vittoriano. Vestiti così, ecco il piccolo Fido diventare un “aristocane”, e la piccola Kitty diventare una “aristogatta”. L’idea e la moda sono state lanciate da Daniela Ria, una signora di Milano, pittrice con la passione per gli animali domestici, già tre anni fa, nel corso di una mostra alla libreria antiquaria “Il servo di scena”. Anche se, di fatto, la moda si sta affermando adesso. «Sono piena di lavoro, è un verso e proprio passaparola. Per avere il proprio animaletto nobilmente ritratto bisogna fare soltanto una cosa: inviare una fotografia alla signora nello studio “Arteamoreefantasia” di via San Marco, 18. A questa foto lei aggiungerà le nobili forge. Con una dimensione di 50 per 60 centimetri, dunque facilmente ubicabili, dice la signora Ria.
Prima di fare questi ritratti, Daniela Ria faceva trompe-l’oeil, ad esempio finti marmi, finti affreschi, o quadri figurativi a rappresentare ad esempio paesaggi. La passione per la pittura è di famiglia: «Anche mio padre dipinge, mio figlio Federico anche, frequenta il Liceo Artistico. Io l’ho sempre avuta, anche se mi sono laureata in Scienze Politiche». La figlia Ilenia, invece, ha scelto di studiare Psicologia, più interessata al ritratto dell’anima, evidentemente. A casa della signora Ria ci sono due gattini, Minù e Cipria. Tra i suoi clienti non ci sono gruppi animalisti, nè mai nessuno di questi ha protestato con lei: «Io ritraggo i cani e i gatti in modo spiritoso e simpatico, senza mai ridicolizzarli. E’ un modo ironico di guardarli. Non potrei mancare loro di rispetto o togliere la dignità.
Finora la signora ha realizzato duecentotrenta di questi aristo-ritratti.

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